Translate site your language

domenica 27 dicembre 2015

Famiglia ALBERTI


 
Famiglia  ALBERTI

Gli Alberti in facebook

Il cognome ALBERTI è molto comune in tutte le regioni italiane , in particolare nel nord, in Liguria in provincia di Imperia e di Genova

domenica 20 dicembre 2015

Famiglia AICARDI - Genealogy

Famiglia AICARDI



Famiglia di origune ligure,in particolare concentrata in provincia di Imperia e Savona , in particolare del comune di Testico (SV) e Impeia


domenica 13 dicembre 2015

SEMERIA - di Sanremo


 
Date: 14 Jan 2003 23:23:45 -0500

Deseo recibir informacion genealogica del apellido SEMERIA,  origen: Italiano,  San Remo.
Gracias por contestarme con la mayor informacion que tenga.

Ximena Semeria

vegaj@etapa.com.ec

venerdì 11 dicembre 2015

Ci ha lasciato l'amico Giovanni Berio - LIGUSTRO

Giovanni Berio - Ligustro


ci ha lasciato 
 con grande perdita 
sia dell'uomo che dell'artista
per Imperia e per tutti coloro che lo conoscevano

11/12/2015


Giovanni Berio,


noto in arte come Ligustro, è nato a Imperia nel 1924. Si dedica dal 1986 esclusivamente allo studio della xilografia policroma giapponese e delle sue tecniche Nishiki-E in uso nel Periodo Edo realizzandone la stampa a mano sulle preziose carte prodotte in Giappone ancora con antichi metodi artigianali. 



La forza degli anni - Eccellenze imperiesi 2015

sabato 2 maggio 2015

giovedì 26 febbraio 2015

Famiglia VIALE


VIALE Famiglia di Ventimiglia 1860
Inviato: 26/09/2004 0.01

Buongiorno, Sono francese
I STO scherma Informazioni sulla famiglia Lorenzi - 1860 al Ventimiglia.
Grazie
Ren 챕 Darnault       Paris

Famiglia LORENZI


Ventimiglia di Famiglia Lorenzi 1860
Inviato: 26/09/2004 0.01

Buongiorno, Sono francese
I STO scherma Informazioni sulla famiglia Lorenzi - 1860 al Ventimiglia.
Grazie
Renà © Darnault Paris

Famiglia Viale famiglia lorenzi


buongiorno

Sono  francese
Ricerco informazioni sulla famiglia Viale Versetto Lorenzi 1860 di Ventimiglia.
Grazie
Renà © Darnault Paris

FAMIGLIA Basso - Berio

Alessandro Basso scrive:

Vorrei completare le informazioni che già possiedo concernenti il Padrone Marittimo Francesco Berio (1856-1923) detto “Fusjan”.

Francesco Berio nacque a Saint Tropez ed era figlio del costruttore navale Domenico Berio e di Maria Serafina Basso, sorella del mio nonno paterno Pasquale Basso; era quindi cugino di mio padre Giuseppe Luigi Basso.

Fu comandante di due velieri che mio nonno Pasquale fece costruire a Oneglia nei cantieri Terrizzano: il brigantino goletta “Kitty” e, in seguito, la nave goletta “Clelia Basso” con la quale fece viaggi transoceanici verso le Antille e l’America settentrionale.

Divenne famoso per la sua perizia di navigatore ed è tuttora ricordato a Oneglia. Francesco Berio era di grande coraggio e generosità e durante il terremoto di Oneglia nel 1887 salvò la vita a tre persone, fatto per il quale ricevette un attestato di benemerenza.

Dopo la vendita della “Maria Clelia” credo che per un periodo comandasse una nave da diporto di un signore di Nizza.

Non so se Francesco era sposato e se aveva figli.

Non sono certo nemmeno di dove morì (? Oneglia,? Nizza) né se suo padre era di origine italiana o francese.

Sarei pertanto grato se qualcuno potesse fornirmi queste indicazioni."

Rimango in attesa di notizie. Cordialmente,

Alessandro Basso

aleg.basso@alice.it

Ad integrazione di quanto già riferito L'amico ALESSANDRO BASSO scrive:

Ho trovato dei vecchi appunti e delle lettere di mio nonno; da questi documenti ho potuto accertare che i Berio della mia famiglia originarono da Oneglia.
Il nonno del Padrone Marittimo Francesco si chiamava Antonio (Giovanni Antonio) e aveva un fratello chiamato Bartolomeo che andò a Saint Tropez, dove morì. 

Questo spiegherebbe perché Domenico (padre di Francesco e nipote di Bartolomeo) avesse deciso di andare, sia pure temporaneamente, a Saint Tropez. 

So anche che Domenico si sposò e poi morì a Oneglia.

In una lettera a mio nonno il padrone Francesco Berio accenna a sua moglie Nerina, ma non parla di figli.

Vari anni fa cercai il certificato di morte di Francesco Berio a Oneglia, ma mi fu detto che molti documenti di quell’anno (1923) andarono perduti in un’alluvione.

Cercherò negli Archivi Francesi, che ora sono “on line”, un certificato di morte di Francesco, nel caso fosse morto a Nizza dove lavorò dopo che mio nonno terminò la sua attività di armatore.

------------------------------------------------------------------------------------------

invito in particolare i Berio e i francesi del sud della francia a prendere contatto co l'amico Alessandro - grazie

giovedì 19 febbraio 2015

mercoledì 18 febbraio 2015

famiglia Doglio, Siri, Morando ,Guido,Candido provincia di Savona - Uruguay

Da: apdoglio

Vengo da Montevideo, Uruguay. 

Sto mettendo insieme il mio albero genealogico.
Luigi Doglio (Mioglia, Savona, Liguria) figlio di Pietro e Maria Siri, sposato  con Giusseppina Morando. (Ponti, Alessandria, Piemonte) figlia di Matteo e  Margherita Ferrari (Italia), Luigi e Giussepina venuto in Uruguay con i loro figli (4) Gioanni Vincenzo  Guido, Giorgio Pietro Candido, Margherita e Angela, intorno al 1870. 

Angela 
Apprezzo la collaborazione


Alba P Doglio

lunedì 26 gennaio 2015





GIOVANNI BERIO
in arte LIGUSTRO

Si svolgerà presso la sala convegni della Biblioteca Civica “Leonardo Lagorio” di Imperia, con il patrocinio della Fondazione Italia Giappone e della Fondazione Mario Novaro, la presentazione delle opere dell’artista Giovanni Berio in arte LIGUSTRO e della sua importante donazione alla città di Imperia. 

La donazione consiste in circa 4000 legni incisi, circa 2000 libri d’arte e di letteratura italiana, giapponese, cinese ed araba, circa 20 faldoni di corrispondenza con illustri esponenti di fama internazionale, varie calligrafie giapponesi, l’archivio completo di una vita artistica e varie opere d’arte personali e di altri autori.

Nel corso dell’incontro verrà presentata la stampa surimono appositamente realizzata per l’occasione.

 Francesco Berio


sabato 10 gennaio 2015

PROPOSTA EDITORIALE GRANO NEL DESERTO

PROPOSTA EDITORIALE GRANO NEL DESERTO



Un mattino dell'aprile 1946, viaggiando tra le montagne della Valle Susa, pensavo alla tragedia della guerra da poco terminata. Sul mio cammino se ne scorgevano, uno dopo l'altro, i segni.

Mentre il treno si avvicinava al paese dove lavoravo, stavo meditando sul triste destino dell'umanità e consideravo che non sarebbe passato molto, venti – trenta anni al massimo, poi le rinnovate energie dell'uomo si sarebbero nuovamente scaricate in una nuova, gigantesca tragedia.

Possibile non poter indirizzare le forze e l'intelligenza umana verso una grande opera di pace, verso qualcosa di fecondo, qualcosa che potesse dare frutti, sia pure con soddisfazione del desiderio di avventura e di ignoto che muove i nostri animi primitivi ?
Perché mi ero reso conto che gli uomini amano la guerra, che è bello marciare insieme cantando, tirare al bersaglio sui propri simili, andare verso l'ignoto, rischiare la morte ogni minuto.
Pensai che qualunque impresa umana, anche costosissima, anche pazzesca, sarebbe stata meglio che un'altra guerra, l'integrale bonifica del Sahara, per esempio !

Quell'idea divenne, per me, un'ossessione, pensai di farne partecipi gli altri, con i mezzi a mia disposizione.

Pensai di scrivere un romanzo in cui si esaltasse il lavoro umano, immaginando un mondo che, pur tra lotte e passioni, avesse una meta davanti a sé, degli ideali degni, tali da giustificare una vita e tutti i sacrifici necessari per realizzarla.

Immaginai, così, un rozzo bracciante siciliano, Valente, dagli eventi sbattuto nel cuore del Sahara deserto, attorno ad una trivella che cerca l'acqua a enorme profondità nel sottosuolo.
Aridi come il deserto sono i cuori degli operai di ogni nazionalità che lavorano attorno alla trivella, le loro passioni sono violente

Nel mio lavoro, che vide la luce undici anni dopo, nel 1957, edito da Cappelli di Bologna, sotto gli auspici di Bonaventura Tecchi,una ribaltella della copertina dice:

L'Autore immagina come in atto una gigantesca opera di bonifica del Sahara, e in essa inserisce l'emozionante vicenda di un giovane emigrante siciliano, tenace, coraggioso, capace di superare difficoltà naturali e ostilità umane.
Egli esce vittorioso da drammatiche vicende, si fissa sul terreno fertilizzato dall'acqua, resiste a una dura vita di pioniere in una fattoria da lui creata, prima solo con la sua donna, poi con la famiglia cresciuta e giunge a tarda età come un biblico patriarca sulla terra da lui redenta, resa fertile e ricca dal suo lavoro e dal lavoro dei figli e nipoti, che lo venerano.
Il racconto è affascinante per il colore dell'ambiente, reso con esperto realismo e per il senso di forza virile, di vigore morale che lo ispira.

Discreto fu il numero delle copie vendute, soddisfacente quello delle recensioni, in gran parte dovute all'amicizia del grande scrittore ormai da anni scomparso.

A quasi sessant'anni di distanza, l'auspicio già allora non proprio utopistico, sta diventando oggi di stretta attualità come elemento di rottura nei confronti di una mentalità sempre più corrotta, rotolante come una insensibile frana, verso il baratro con cui la metastasi del terrorismo islamita ha iniziato la terza guerra mondiale.

Nelle intenzioni dell'autore, evidenziando il ricordo dell'esempio di San Francesco che tentò il primo colloquio col Saladino, come già per altri errori storici, noi, la cristianità, (religiosa e laica), dovremo solennemente riconoscere i difetti di una storia secolare ed iniziare una CROCIATA DI PACE al di fuori e nel rispetto delle diverse interpretazioni del monoteismo, con grandi opere come quella ipotizzata nel mio vecchio lavoro che vorrebbe suscitare una sia pur sottile fiammella, capace forse di alimentare un grande calore di rivolta verso un sistema di abominevole lassismo che è la causa scatenante dei furori dei poveri individui incapaci di uscire dalla preistoria.

Ma ci vuole un importante editore che sappia fare propri questi sentimenti e voglia diffondere queste aspettative. Mentre è in preparazione l'edizione francese ( Blé dans le désert ) che tende a fare dei due popoli latini il fulcro della rinascita dell'Africa Sahariana, qualcheduno, EBBENE, SI FACCIA AVANTI !
ENRICO BERIO e.berio@alice.it

Post più popolari